Il 6 giugno 2011 viene pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto a firma del ministero della Salute che stabilisce criteri e modalità di diffusione in merito all’impiego di un defibrillatore in farmacia.
Ovvero si stabilisce l’uso di defibrillatori automatici esterni in ambito extraospedaliero.
I defibrillatori semiautomatici (abbreviati spesso con DAE, defibrillatore automatico esterno, o AED, automated external defibrillator)
quindi possono finalmente essere utilizzati nelle strutture sanitarie e da personale non sanitario,
opportunamente formato con corsi regionali di addestramento all’uso.
L’importanza di un defibrillatore in farmacia
Una grossa novità per prevenire eventuali decessi causati da improvvisi arresti cardiocircolatori e solo in Italia, infatti, si conta una vittima ogni nove minuti, il 10% della totalità dei decessi.
Avendo a disposizione un defibrillatore di primo intervento in farmacia a meno di un minuto di distanza dall’attacco la possibilità di sopravvivenza supera il 50%. Per ogni minuto che passa, la possibilità di sopravvivenza si riduce del 10%.
Agire prontamente in caso di arresto cardiaco è fondamentale per la vita del paziente e per limitare al minimo gli eventuali danni provocati dall’infarto.
Tra gli ambiti extraospedalieri ci sono parchi, grandi magazzini, cinema, discoteche e farmacie “per l’alta affluenza di persone e la capillare diffusione nei centri urbani che le rendono, di fatto, punti di riferimento in caso di emergenze sul territorio”, anche in zone disagiate e senza altri presidi sanitari. Ancora una volta, verso una farmacia sempre più al fianco dei cittadini, sempre più farmacia dei servizi.